Sarri: “Il passaggio agli ottavi un miracolo. Luis Alberto importante, non penso all’Inter”

Il tecnico ha chiarito le intenzioni in merito alla Champions League e ha confermato di non pensare al turno di campionato contro l'Inter

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Simeone e Sarri
MAURIZIO SARRI E DIEGO SIMEONE ( FOTO KEYPRESS )

Intervenuto in conferenza stampa, Maurizio Sarri ha parlato alla vigilia della sfida di domani sera contro l’Atletico Madrid di Simeone. Il tecnico poi ha detto la sua in merito alla questione dei suoi calciatori, da Castellanos fino ad arrivare a Luis Alberto. Queste le parole riportate da Lalaziosiamonoi.it.

Sarri: “Le partite vanno aggredite”

Ha capito se nei suoi calciatori c’è un senso di soddisfazione o c’è voglia di arrivare primi nel girone? Sono della mia teoria, le partite vanno aggredite. Se non lo fai, le subisce. Vedendo gli allenamenti mi sembrano stimolati, giocare in questo stadio è sempre stimolante. Difficile e stimolante. Spero che i ragazzi abbiano la testa sulla partita e non su altre valutazioni stupide. Il primo posto conta tanto.

Si aspetta un cambiamento? Spero sia cambiato poco, se non l’errore fatto in 30 secondi a Verona. Avevo la sensazione che avessimo fatto una partita di livello, ho visto i numeri ed è così, sono numeri superiori alla sfida con il Sassuolo. Spero che la squadra ripeti quanto fatto nelle ultime gare.

Quanta fiducia ha in Pedro? Avere fiducia in Pedro è facile, anche se uno non lo conosce basta leggere il curriculum. Uno dei più vincenti al mondo, ora ha 36 anni e non può garantirci tutte le partite o 90 minuti, ma ha colpi fenomenali. Si allena con lo spirito di un 18enne, è un onore e un piacere allenarlo.

Gioca qualche spagnolo domani? Non ho ancora deciso la formazione, sennò domani che faccio tutto il giorno? L’unico sicuro è Gila, poi vediamo. Lì in difesa non abbiamo altre scelte.

Castellanos? Sicuramente non farò tante valutazioni sulla prossima gara. Questa sfida ha la sua valenza, è difficile da preparare perché le due squadre sono già qualificate, ma quanto c’è in ballo è gratificante. Le scelte saranno fatte in questo senso, non per l’Inter.

Rapporto con Morata? Non è vero che non è andato d’accordo con me. Un giocatore straordinario, grandi qualità tecniche e fisiche, uno dei centravanti più adatti. In quel periodo era nervoso, nn stava più bene a Londra, ne abbiamo parlato anche l’ultima volta che ci siamo visti.

Cosa deve migliorare? Come sta Luis Alberto? Abbiamo ritrovato un minimo di solidità come l’anno scorso. Nella parte iniziale l’avevamo persa, questo ci ha aiutato nelle ultime partite. A livello difensivo dobbiamo ritrovarci. Luis per noi è importantissimo, è stato fuori pochissime partite, una per squalifica, uno perché acciaccato e quindi ha riposato. Uno per noi molto importante.

Un ottavo anticipato? Noi abbiamo fatto un miracolo ad andare agli ottavi. Il paragone con l’Atletico non regge, è di una categoria diversa rispetto a noi. Ce la giochiamo lo stesso. L’ambiente laziale è devastante, non a livello di club dove si sta benissimo. Ma com’è contornato, vengono create delle aspettative che sono inarrivabili anche per chi le innesta. Ciò crea frustrazione. Non in me, io ho una certa età e sorvolo, quelli di 20-25 anni fanno più fatica. C’è insoddisfazione perenne, la sponda opposta fanno fuochi d’artificio. Per noi non è naturale andare negli ottavi, negli anni 2000 due volte è successo. Non è un caso essere qui, si è fatto benissimo.

Quante chance ha la Lazio contro l’Atletico e Inter? Le possibilità sono poche, sono due organici nettamente superiori. Le poche che abbiamo vogliamo giocarcele bene.

Domani si chiude un cerchio? All’inizio eravamo in grande difficoltà, oggi abbiamo alti e bassi, ma siamo meno in difficoltà rispetto a quel periodo. Solo che è cresciuto tanto anche l’Atletico, in questo stadio vincono poco. Con la Juve vincevamo qui 2-0, ci hanno assaltato alla fine e ci hanno fatto il 2-2.

Commento su Simeone? Definirlo difensivo mi sembra una parola grossa, l’ho visto giocare offensivo. Parlare di tteggiamento difensivo è troppo, poi quando si difendono lo fanno in modo tosto. Ma ha numeri d’attacco impressionante, è riduttivo parlare di Simeone come tecnico difensivo.

Di cosa ha bisogno l’ambiente? Ha bisogno di calmarsi, non di incendiarsi. Un ambiente che ha bisogno di diventare logico, quindi più ottimista. Sennò è difficile, se ti aspetti cose astruse. Diventa tutto fuori logo. Il nostro pubblico risponde quasi sempre.

I tifosi in trasferta è una grande vittoria di Sarri alla Lazio? Forse è anche merito di Champions, visto che negli ultimi anni è stata fatta poche volte. Si fa la Champions, si supera il turno, Madrid è una città bella e i tifosi ne approfittano. Di Verona la rabbia più grossa era per le tante persone che hanno fatto il tifo per 90 minuti, ero amareggiato per loro.

L’Atletico non perde in casa da tantissime partite. Mi interessa arrivare primo, non interrompere la striscia dell’Atletico. I numeri sono la dimostrazione di quanto questa squadra sia forte, soprattutto in questo stadio. Che era dura lo sapevamo, con questi dati forse è ancora più complicato. Un ambiente che mi piace molto, dovessi scegliere una squadra da allenare sceglierei l’Atletico. Non per togliere il posto a Simeone, anche perché tra poco smetto. Se mi avessero chiesto qualche anno

Cosa la Lazio sta facendo meglio dell’anno scorso?  A livello di palleggio stimo facendo meglio, più velocità di trasmissione di palla. Abbiamo molti dati simili, nell’ultima gara abbiamo fatto un’indice di protezione in area che non avevo mai visto in nessuna squadra. In alcuni aspetti siamo calati, il numero di palloni giocati nell’area avversaria, 40,2, ma creiamo un’occasione in meno a partita e una percentuale incredibilmente inferiore. Queste sono le problematiche da risolvere.

La Lazio l’anno scorso è arrivata seconda: Celtic e Feyenoord sono più forti della Lazio?  Lo sanno tutti perché siamo arrivati secondi, perché 3 squadre italiane erano in corsa in Champions e hanno lasciato una marea di punti per strada. Non avevamo un organico da secondo posto, prima o poi questo lo paghi. Il Celtic non penso sia meglio di noi dal punto di vista tecnico, sul Feyenoord ho dei dubbi. Nel Feyenoord ci sono cinque giocatori che penso entro 2-3 anni giocheranno in Premier League.

Anthony Cervoni
Anthony Cervoni, redattore di SportPaper.it e Sport Paper TV, esperto di calcio italiano ed estero