Calciomercato Lazio, il suo talento sta sbocciando: Sarri aspetta il terzino

L'allenatore biancoceleste aspetta nuovi acquisti

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L'ESULTANZA DI MAURIZIO SARRI ( FOTO DI SALVATORE FORNELLI )

Calciomercato Lazio, Valeri uomo copertina della serie A

Grande inizio di campionato per il terzino della Cremonese, Emanuele Valeri, che sta stupendo tutto il campionato a suon di ottime prestazioni. Un gran gol a Bergamo contro l’Atalanta che accende i fari su di lui. Esordio strepitoso contro la Roma, all’Olimpico, sfiorando il gol. Continue giocate di alto livello che hanno svegliato le voci di mercato sul giocatore tra cui l’interessamento di Lazio, Milan e Nottingham Forest. L’unico che sembra non essersi accorto di tutto ciò è il ct della Nazionale , Roberto Mancini.

Le parole di Valeri sul passato alla Lazio

“Fino a 13 anni ho giocato nella Lazio. Ogni tanto facevo il raccattapalle all’Olimpico e andavo in curva, mi divertivo, stavo bene. Poi basta, dopo i Giovanissimi mi dicono che la storia finisce lì. Era un sogno, sì, ma quando giri in Eccellenza o in Serie D devi essere realista. Pensare che forse più in alto non arrivi. E invece eccomi qui. Il bello è che ho debuttato proprio all’Olimpico, contro la Roma, davanti agli amici di una vita e alla mia famiglia. Lì dove ho fatto il raccattapalle da bambino. Che storia, eh?”.

L’avventura più importante al Vescovio: “Al Vescovio ero il più piccolo, le prime 4 partite non ho mai giocato, poi Giacomo un giorno si avvicina a me e mia madre e fa: ’Signo’, allora? È pronta a vedere suo figlio diventare un giocatore vero?’. Da professionista, intendeva. Io risposi per lei e dissi di sì, scherzando. A fine anno mi ha preso il Rieti, in Serie D, dopo una stagione da 33 partite e 3 gol”.

Poi Valeri svela: Alvini è bravo. Ha idee forti, precise, e te le inculca nella testa. Magari da fuori può sembrare un personaggio, ma in realtà è un martello. A Cremona sto da Dio, quando abbiamo vinto il campionato c’erano migliaia di persone in piazza e abbiamo festeggiato fino a notte fonda. Un’emozione. Uno da tenere d’occhio è Dessers. Ha grandi colpi, deve solo sbloccarsi. La Nazionale? Piedi per terra e stop. Non ci penso. È il sogno di chiunque, ma ho giocato solo 6 partite in A”.

Riguardo hai sentimenti:“Contro la Lazio è stata la partita più emozionante della mia vita. Rosico ancora per il risultato eh, mandar giù 4 schiaffi è dura, ma se parliamo di emozioni allora sì, non riesco a spiegarti cosa ha provato. Quando ho visto i tifosi biancocelesti sugli spalti ho detto ‘cavolo, ma allora è tutto vero’. In fondo ero uno di loro. A 16 anni giocavo in Eccellenza per divertirmi, le partite in casa erano alle 11 di mattina, e a fine gara mangiavo un panino al volo e poi filavo all’Olimpico con gli amici di sempre. Ero sugli spalti il 26 maggio, quando la Lazio ha vinto la Coppa Italia contro la Roma, e il 6 gennaio 2005, il giorno del gol di Di Canio sotto la Sud. La mia famiglia è laziale, così come il papà della mia fidanzata”. Questo quanto scritto su “Cronache di Spogliatoio”.

Samuel Tafesse
Samuel Tafesse - Giornalista Sportivo | Komunicare Editore